Mindscapes

“Nei primi anni ottanta, nello studio al Borghetto Flaminio, costruii un congegno per le esposizioni multiple, assieme ad un amico. C’era anche la possibilità di retroproiezione. Avevo acquistato una Fatif 10×12, già vecchia appena comprata. Volevo fare un lavoro su Shangai, le catapecchie costruite con materiali di risulta a Isola Sacra, sulla foce del Tevere, che allora era il luogo di villeggiatura dei poveracci romani, vicino al Vecchio Faro di Fiumicino, dove avevano ammazzato Pasolini. Feci delle riprese in B/N e a colori, intervenni sulle stampe con l’aerografo e poi, in grande formato, fotografai e ri-fotografai le basi, con esposizioni multiple, per sostituire o modificare alcune parti delle immagini originarie. Aggiungere colori, cieli, tutto quello che serviva. Una sorta di Photoshop primordiale. Quello che resta, dopo l’incendio del mio archivio, sono 9 mindscapes e una decina di magic windows, se non sbaglio”

Conversazione con Marco Ancora, Dicembre 2008

Non eravamo mai stati così vicini alla felicità, sempre racchiusi nei nostri guai.
Ora tutti sembravano decisi a godersi la primavera, raggianti, pieni di grazia e di volontà.
E noi nulla.
 Troppo stretto quel laccio ai piedi, troppo lungo quell’eterno e ottuso viavai nel buio.

Nuvole in viaggio
sulla pagina bianca
strana euforia

haiku prêt-à-porter

Autumn evening:
a crow has settled
on a withered branch

Matsuo Basho

Quanto soavi a noi
sono i tuoi lacci Amor
Affanni al cor non sente
Chi serve al tuo poter

Già di tue fiamme accesi
Ovunque volsi il piede
E all’universo appresi
Che chi in te non pone fede
Dolce mercè tu serbi
Di gioia e di piacer

Quanto è felice un core
che serve al tuo poter!

Castore e Polluce
Dramma di Pierre-Joseph Bernard

WTC