MAXXI 10-13 MAGGIO 2018
MAXXI Clip
MAXXI 10-13 MAGGIO 2018
MARIA ITALIA ZACHEO
Partiture Umane
Accettano le contraddizioni della vita – ricercatori d’anima – per approdare alla condizione armonica, dove il confine ingloba più che divide, comprende, più che distingue, definisce mondi, più che separa. Aspirano al riconoscimento delle molte identità. Costruiscono partiture complesse e virtuose, che a noi parlano di noi e degli altri: impasti sinfonici di corpo e di psiche, di musica e di danza, di prosa e di poesia, di luci e di ombre.
La storia che si racconta si intreccia con tutte le storie di confine, tra estraneità e intimità, tra individuo e comunità, tra regola e trasgressione.
E’ storia di tutti: volti, incontri, rappresentazioni. I temi della fragilità e della frangibilità umana affiorano prepotentemente nelle immagini di una straordinaria tournée, in una città – Roma – riscoperta, ripercorsa, rivissuta. L’esplorazione della frontiera tra normalità e diversità, espressa nella narrazione artistica, propone una meditazione profonda sull’identità e la dignità dei protagonisti. Donne e uomini del nostro tempo guardano, osservati; parlano i dialetti del mondo; ridono di sé e degli altri. Gli sguardi tradiscono l’incantesimo della follia, esplosa in loro anziché nascosta.
L’obiettivo sulla condizione del disagio mentale è puntato per catturarne l’umanità – dove smarrita la meta? quando l’abbandono? – e per trasmettere dell’umanità il senso; per trovare, nel labirinto del caos, la via possibile.
Le fotografie di Fabrizio Borelli sono un inno agli scartati. Emozionano per la tenerezza delle immagini e stupiscono per la naturalezza dei soggetti, che confermano la pazzia parte integrante dell’essere e del vivere. Colpiscono per la teatralità delle composizioni e per le ambientazioni originali. Traducono visitazioni urbane in tableaux vivants.
Recuperare l’anima liberandola e proiettandola – saggezza antica del ritrovare il senso di noi – è missione condotta con successo dall’artista, che segue e riprende l’insolita compagnia di attori, cogliendo sentimenti negli occhi, nelle posture, nelle movenze.
Questa partitura umana, di luci, di ombre, di corpi, è un viaggio della speranza nella città negata – siamo alla fine degli anni settanta, poco dopo la promulgazione della Legge Basaglia – propizio per una nuova appropriazione.
Le rappresentazioni si svolgono in luoghi topici della Capitale – il Tevere, Santa Maria Della Pietà, l’Argentina, Primavalle, il Giardino Zoologico, Il Mattatoio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Santa Maria in Trastevere – e sono in scena gli oggetti-simbolo di una subita segregazione: lettini, numeri, apparecchiature, coperte, lenzuola, pagliericci.
Quasi cerimonie raccontano di sopravvissuti; traumi, frustrazioni, conflitti, disagi, emarginazioni confermano – nella tenacia della conoscenza, della denuncia, dell’evoluzione – l’affermazione della vita proprio nella follia, che se ne va a spasso per il mondo come il sole, e non c’è luogo in cui non risplenda. (William Shakespeare, “La dodicesima notte”, 1599-1601)
Straordinaria Tournée
Il reportage fotografico del settembre–ottobre 1979 trasmette con efficacia l’intenzione di un progetto iniziale, articolato e lungimirante, cogliendo insieme il sentire intimo di quanti – organizzatori, collaboratori, amministratori, accompagnatori e, soprattutto, attori – lo hanno di fatto poi realizzato.
Il Laboratorio Spettacolo – UOMINI E RECINTI – è preannunciato nel documento programmatico VISITAZIONE URBANA – META-PROGETTO S.P.Q.R. ’79 (Armando Casalini, febbraio 1979) che prefigura azioni proprie di un processo destinato a continua evoluzione. Mandato della VISITAZIONE (fare visita), è conoscere, intervenire sull’ambiente, adottando criteri percettivi e simbolici nella rappresentazione dell’urbano. Obiettivo è conservare il territorio, per la trasmissione di testimonianze storiche vissute, con la partecipazione dell’individuo alle leggi di trasformazione insite nel concetto di Società rappresentativa. Sottintesa è una dichiarazione di diritti, contro le forme coercitive, le funzioni alienanti.
Il viaggio attuato comunica, nella messa in scena e nell’improvvisazione, una condizione privata quasi sconosciuta e il desiderio di relazione tra diversità. La manifestazione ripropone il tema del territorio comune, da percorrere e condividere nel solco di un confine superabile, proprio come espresso nel pensiero di un anonimo, ricoverato del Santa Maria della Pietà, che introduce il calendario delle visitazioni: Le reti del manicomio sono quelle che più risaltano agli occhi, ma cosa dire delle reti che tengono imprigionato l’uomo fuori del manicomio? A chi aspettiamo a romperle? Aspettiamo forse di non avere più la forza di farlo?
Andamento lento del corpo e della mente; incantata esplorazione tra presenze dimenticate, di luoghi, di genti, di suoni, di forme, di luci. Il racconto fotografico ha inizio. E’ un viaggio di inattesa malinconica armonia.
Dal fiume al mare, per ritornare a casa. A teatro, al cinema, tra monumenti e rovine, per ritornare a casa.
Al museo, tra forme contemporanee – arte tangibile? attraversabile? – in spazi chiusi, l’ arte è ricoverata, vicina e comprensibile. Questo viaggio è bellezza.
Nel cuore della città, nei quartieri del buon Dio, fuori porta, per ritornare a casa.
Libertà e costrizione confinano: donne e uomini si muovono verso la frontiera dei diritti, testano l’incontro. Nella ricerca dell’anima l’occhio segue, indaga, esamina; l’immagine raccoglie, restituisce. Questo viaggio è speranza.
MAXXI 10-13 MAGGIO 2018
Fabrizio Borelli Confine 1/ Storia di luci e di ombre
Corner MAXXI – Roma
10 – 13 maggio 2018
Giovedì 10 maggio, alle ore 19.00, si inaugura al Corner MAXXI, lo spazio che affaccia nella piazza del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la mostra fotografica Fabrizio Borelli Confine 1 / Storia di luci e di ombre.
La mostra, a cura di Maria Italia Zacheo, organizzata da X-FRAME associazione culturale, sostenuta dal Municipio Roma II, in collaborazione con il MAXXI, propone una selezione di fotografie dell’artista romano – l’intero corpus conta alcune centinaia di scatti – realizzate nell’autunno del 1979, in occasione della manifestazione Uomini e recinti svolta nel pieno della discussione sulla Legge 180, la legge Basaglia.
Santa Maria della Pietà, Tevere, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Piazza S. Maria in Trastevere, Giardino Zoologico, Largo di Torre Argentina e omonimo Teatro, Mattatoio, quartiere di Primavalle, furono le tappe di un itinerario della riabilitazione, percorso dai protagonisti della tournée – i pazienti dell’ospedale psichiatrico – che rappresentarono il loro vissuto portando con sé e rendendo manifesti al mondo, gli strumenti di coazione che li avevano accompagnati nella vita da internati: il letto di contenzione, la camicia di forza, l’ elettroshock.
La mostra documenta l’entusiasmo e lo smarrimento di questo gruppo di donne e di uomini che attraversarono in più tappe una città indifferente o incredula e che, nel silenzio, rientrarono ogni volta, la sera, in manicomio.
Arricchisce l’esposizione un libro fotografico (Lithos editrice): 130 immagini, note dell’autore e testi di Fiorella Bassan, Francesca Del Bello, Cecilia D’Elia, Filippo Di Giacomo, Pompeo Martelli, Barbara Martusciello, Chiara Velocci, Maria Italia Zacheo.
L’opera – un racconto fotografico – è omaggio alla vita. E’ insieme omaggio a Franco Basaglia, psichiatra promotore della legge nota con il suo nome, che con straordinario impegno lavorò alla riorganizzazione dell’assistenza psichiatrica ospedaliera e territoriale per il superamento della logica manicomiale. E’ ringraziamento a quanti sostennero un’operazione così rivoluzionaria. E’ invito a riflettere sull’attualità del tema della diversità, nel quarantesimo anniversario della Legge n. 180 (13 maggio 1978), che riformò gli “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”.
“Come Municipio Roma II abbiamo voluto sostenere e organizzare la mostra di Fabrizio Borelli Confine#1/ Storia di luci e di ombre perché testimonia, con la forza che solo l’arte può avere, uno di quei momenti di mobilitazione sociale e di impegno per la costruzione di una società più aperta. Nel farlo ci offre l’occasione per riflettere sulla salute mentale oggi e sugli spazi di autodeterminazione delle persone che come amministratori locali siamo chiamati a promuovere e tutelare”
Francesca Del Bello – Presidente Municipio Roma II
In occasione dell’inaugurazione della mostra Fabrizio Borelli Confine 1 / Storia di luci e di ombre, la Galleria 1 del MAXXI, sede della collezione permanente, sarà aperta fino alle ore 21.00 per consentire ai pubblico di vedere le fotografie di Letizia Battaglia del progetto dedicato all’ospedale psichiatrico di via Pindemonte a Palermo.
L’inaugurazione sarà preceduta dal Reading del gruppo teatrale del Centro Diurno di via Montesanto, alle ore 15.00 e, a seguire, da un INCONTRO che avrà come tema La salute mentale a 40 anni dalla legge 180. Gli appuntamenti si svolgeranno nella SALA GRAZIELLA LONARDI BUONTEMPO, museo MAXXI.
Fabrizio Borelli è impegnato da sempre nel campo della restituzione visiva della realtà. La costante ricerca – prediletto il linguaggio video e quello fotografico – e l’esperienza professionale, lunga e di ampio respiro, nel cinema – ha lavorato con numerosi registi, tra i quali Ettore Scola, Andrei Tarkovskij, Luigi Comencini, Giovanna Gagliardo, Bruno Corbucci, Ermanno Olmi – insieme all’attività in ambito televisivo, a lungo regista per le reti RAI, hanno arricchito l’estrema sensibilità reportistica e la capacità di sintesi.