Confine#1  Melpignano agosto 2017

Confine#1 Melpignano agosto 2017
di Fabrizio Borelli

12 novembre 2017

STORIE DI LUCI E DI OMBRE

PARTITURE UMANE

di Maria Italia Zacheo

Accettano le contraddizioni della vita – ricercatori d’anima – per approdare alla condizione armonica, dove il confine ingloba più che divide, comprende, più che distingue, definisce mondi, più che separa. Aspirano al riconoscimento delle molte identità. Costruiscono partiture complesse e virtuose, che a noi parlano di noi e degli altri: impasti sinfonici di corpo e di psiche, di musica e di danza, di prosa e di poesia, di luci e di ombre.

La chiave è nella finestra, la chiave è nella luce del sole alla finestra – Ho la chiave (…) la chiave è nelle sbarre, nella luce del sole nella finestra,  scrive Allen Ginsberg (1959), riportando i pensieri di Naomi, sua madre, espressi in una lettera che a lui invia, qualche giorno prima di morire (1956), dall’ospedale psichiatrico dove è ricoverata.  E proprio da questa concisa visione  di Noemi – superamento del confine tra costrizione e liberazione – ha origine un poema (Kaddish).

La storia che questa mostra racconta si intreccia con tutte le storie di confine, tra estraneità e intimità, tra individuo e comunità, tra regola e trasgressione.

E’ storia di tutti: volti, incontri, rappresentazioni. I temi della fragilità e della frangibilità umana affiorano prepotentemente nelle immagini di una straordinaria tournée, in una città  – Roma – riscoperta, ripercorsa, rivissuta. L’esplorazione della frontiera tra normalità e diversità, espressa nella narrazione artistica, propone una meditazione profonda sull’identità e la dignità dei protagonisti. Donne e uomini del nostro tempo guardano, osservati; parlano i dialetti del mondo; ridono di sé e degli altri. Gli sguardi tradiscono l’incantesimo della follia, esplosa in loro, anziché nascosta.

L’obiettivo sulla condizione del disagio mentale è puntato per catturarne l’umanità  – dove smarrita la meta? quando l’abbandono? – e per trasmettere dell’umanità il senso; per trovare, nel labirinto del caos,  la via possibile.

Le fotografie di Fabrizio Borelli sono un inno agli scartati. Emozionano per la tenerezza delle immagini e stupiscono per la naturalezza dei soggetti, che confermano la pazzia parte integrante dell’essere e del vivere. Colpiscono per la teatralità delle composizioni e per le ambientazioni originali. Traducono visitazioni urbane in tableaux vivants.

Recuperare l’anima liberandola e proiettandola – saggezza antica del ritrovare il senso di noi – è missione condotta con successo dall’artista, che segue e riprende l’insolita compagnia di attori, cogliendo sentimenti negli occhi, nelle posture, nelle movenze.

Questa partitura umana di luci, di ombre, di corpi, …,  è un viaggio della speranza nella città negata – siamo alla fine degli anni settanta, poco dopo l’approvazione della Legge Basaglia – propizio per una nuova appropriazione.

Le rappresentazioni si svolgono in luoghi topici della Capitale – il Tevere,  Santa Maria Della Pietà, l’Argentina, Primavalle, il Giardino Zoologico, Il Mattatoio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Santa Maria in Trastevere – e sono in scena gli oggetti- simbolo di una subita segregazione – lettini, numeri, apparecchiature, coperte, lenzuola, … .

Quasi cerimonie che raccontano di sopravvissuti, evocano altre situazioni, altre immagini, altri rituali, inaccettabili per la cura della follia. Nel procedere, la nostra carovana giunge nella terra della Pizzica, ancora una partitura umana – cromatica, coreutica, musicale – che sublima le sue origini legate alle terapie di guarigione dei culti dionisiaci e del tarantismo.

La taranta si fa ragno/ diventa ragno/ che è in lei/ il suo pensiero si muta/ in ritmo puro/ e nel movimento quasi meccanico/ sorgono figure di liberazione/ travolte però ancora da ombre/ disperate/ Ora la donna in piedi/ lotta con la taranta,/ immaginando di calpestarla/ e di ucciderla col piede che batte la danza (Salvatore Quasimodo, 1959). Traumi, frustrazioni, conflitti, disagi, emarginazioni non impediscono – nella tenacia della conoscenza, della denuncia, dell’evoluzione – l’affermazione di una vita dove la follia se ne va a spasso per il mondo come il sole, e non c’è luogo in cui non risplenda (William Shakespeare, 1602).

 

la Repubblica Bari

Qui Salento

Gazzetta del mezzogiorno

Libro Firme
Continua →

Contributi 0
ATTO SECONDO

ATTO SECONDO
di Fabrizio Borelli

26 dicembre 2017

Takeawaygallery_Atto Secondo

Mercoledì 13 dicembre ore 18.30

Palazzo Velli Expo, Roma

Claudio Abate, Paul Athanas, Rino Barillari, Fabrizio Borelli, Gerald Bruneau, Andrea Buccella, Federica Campochiaro, Elisabetta Catalano, Giovanni Cozzi, Angelo Cricchi, Gianmaria De Luca, Simon d’Exea, Federico D’Onofrio, Thalassini Douma, Stefano Esposito, Rodolfo Fiorenza, Francesca Romana Guarnaschelli, Franz Gustincich, Guido Laudani, Annamaria Mazzei, Claudio Orlandi, Luciana Paris, Dino Pedriali, Massimiliano Ruta, Andrea Santarlasci, Marco Sibillio, Massimo Scognamiglio, Germano Serafini, Paolo Torella, Fabio Ventura, Fernanda Veron

In occasione degli otto anni di attività, inaugura il 13 dicembre ore 18.30 presso il quattrocentesco Palazzo Velli Expo nel cuore di Trastevere a Roma la collettiva di fotografia Atto Secondo, a cura della Takeawaygallery. Oltre trenta autori da tempo legati al non profit, tre generazioni a confronto, una “festa” per rimarcare la doppia direzione su cui la galleria si concentra dal 2013: da un lato proseguono i grandi interventi nello spazio urbano e naturale con installazioni ambientali e la collaborazione con scultori per progetti ad hoc (Case Romane del Celio, Roma, 2013-16; Cave Michelangelo, Carrara, 2015; Lago del Col d’Olen, Valle d’Aosta, 2017); dall’altra si vuol riprendere il filo con le proprie origini e con esposizioni quali “I Love Music” (Room26, Roma, 2011) e “La Verità è nuda” (one piece art, Roma, 2012).

La mostra si apre con un omaggio ad alcuni nomi scomparsi di recente, dopo un lungo sodalizio professionale e affettivo: Claudio Abate, Elisabetta Catalano, Giovanni Cozzi e Rodolfo Fiorenza. Sono presenti autori coinvolti fin dal 2009, anno di fondazione, come Thalassini Douma, Guido Laudani, Claudio Orlandi, Marco Sibillio, Paolo Torella e Fernanda Veron, mentre tra i giovani spiccano Federica Campochiaro, Gianmaria De Luca, Simon d’Exea, Federico D’onofrio, Francesca Romana Guarnaschelli, Annamaria Mazzei e Germano Serafini. Lo shooting di moda è rappresentato da Andrea Buccella e Angelo Cricchi; il reportage e l’attualità da Rino Barillari, Gerald Bruneau, Franz Gustincich e Massimiliano Ruta; Dino Pedriali è l’unico cui è stata esposta un’immagine nella sede di via della Reginella; poi ci sono Massimo Scognamiglio, invitato a celebrare con Punk Aristocracy il settimo anniversario della galleria; e Paul Athanas, Fabrizio Borelli, Luciana Paris e Fabio Ventura, che hanno fatto il loro ingresso nell’entourage da pochi mesi. Infine, Andrea Santarlasci è il solo a non essere un fotografo puro, ma uno scultore che si avvale anche di questo mezzo, a sottolineare le due anime della associazione, e per lo stesso motivo Stefano Esposito presenta uno scatto estrapolato dalla “performance” Audioghost68 di Giancarlo Neri tenutasi a Gibellina nel 2015. Uno spaccato di autori che operano principalmente a Roma; la verifica di otto anni di attività.

TAKEAWAYGALLERY_ATTO SECONDO

Collettiva di fotografia a cura Takeawaygallery

Inaugurazione: mercoledì 13 dicembre ore 18.30

Dal 13 al 23 dicembre 2017

Dal lunedì al sabato ore 12.00-19.00

Palazzo Velli Expo

Piazza Sant’Egidio 10, Roma (Trastevere)

ATTO SECONDO – Rassegna stampa

ATTO SECONDO / Eventi Facebook

ART VIBES # Let’s share beauty

 

Senza categoria 0
Confine#1 – Come rendere luminosa l’ombra.

Confine#1 – Come rendere luminosa l’ombra.
di Filippo Di Giacomo

18 aprile 2017

Di Filippo di Giacomo

Quando nel 1727, durante alcuni esperimenti con carbonato di calcio, acqua regia, acido nitrico e argento, lo scienziato tedesco Johann Heinrich Schulze scoprì che la miscela reagiva alla luce e chiamò il suo procedimento scotophorus, portatrice di tenebre. Per far diventare questo composto primordiale phos-graphis, scrittura con la luce, bisognerà aspettare ancora qualche decennio quando un altro scienziato tedesco, un astronomo, John F. W. Herschel propose il nome “fotografia” (e anche “negativo” e “positivo”) in sostituzione di quelle strane espressioni (dagherrotipia, calotipia e antotipia) che erano succedute alla minacciosa parola “scotophorus”. Continua →

Contributi 0
Confine#1 – Come rendere luminosa l’ombra.

Confine#1 – Come rendere luminosa l’ombra.
di Barbara Martusciello

18 aprile 2017

Di Barbara Martusciello

Fabrizio Borelli ha alle spalle un’intensa ricerca nel campo della restituzione visiva della realtà che ha portato avanti, attraverso il linguaggio video e fotografico, per decenni; la lunga esperienza professionale con numerosi registi, tra cui Ettore Scola, Andrei Tarkovskij, Luigi Comencini, Giovanna Gagliardo, Bruno Corbucci, Ermanno Olmi, ha allargato i suoi già ampi orizzonti e quella in ambito televisivo gli ha permesso di affinare la sua naturale sensibilità reportistica e il dono della sintesi. Continua →

Contributi 0
Perchè il viaggio vale più della meta

Perchè il viaggio vale più della meta
di Fabrizio Borelli

8 settembre 2016

Quando mi hanno invitato a esporre nella Sala VIP “I Mosaici” dell’Aeroporto Leonardo Da Vinci ho accolto la proposta con grande entusiasmo. Per il prestigio del luogo e per la vastità e la qualità della platea che frequenta la Sala. Tante e tante persone, in transito da e per tutti i paesi d’Europa e nell’arco di un mese, avrebbero visto le mie opere come mai sarebbe potuto accadere in una galleria privata. Straordinario. Continua →

Contributi 0
Elementi (semiseri) di neurofisiologia del cervello umano

Elementi (semiseri) di neurofisiologia del cervello umano
di Fabrizio Borelli

14 gennaio 2016

Il cervello umano è plastico, mutevole. Le connessioni neuronali sono modificabili, anche con l’avanzare dell’età.
Le cellule del cervello, nuove o vecchie che siano, sono in grado di rimodellare i circuiti nervosi. Sempre.
Il cervello assimila, analizza, memorizza. Continua →

Contributi 0

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Proseguendo la navigazione, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi